Store designer (Visual Merchandiser): come diventarlo, salario e competenze

Store designer oppure più conosciuto come visual merchandiser: si tratta di una figura specialistica che è inserita nel curriculum vitae quando si ha a che fare con vetrine e più in generale con l’allestimento dei negozi. 

Se, quindi, pensi di essere una persona creativa e attirata dagli Store, intraprendere questa strada ti garantirà enormi soddisfazioni.



Ma chi è e cosa fa uno store designer? 

Siamo di fronte a un soggetto sempre più richiesto nelle boutique, showroom e negozi. Lo store designer è un profilo professionale che - all’interno del curriculum vitae, sotto la voce competenze comunicative - inserisce creatività e gusto personale, assieme a spiccate attitudini commerciali. L’obiettivo è trasformare lo spazio in uno strumento di vendita. 

Chi esercita questa professione deve avere alle spalle un background basato sulla comunicazione visiva, sullo studio del campo, del colore. A richiedere tale occupazione è l’universo del fashion retail che continua a crescere e a offrire tante opportunità lavorative. Pensare, dunque, a un ambiente attraente è fondamentale per rendere piacevole l’esperienza d’acquisto.
Il lavoro può essere svolto dentro uno specifico punto vendita, per una catena o come freelance. Tante grandi aziende si affidano oggi a questa figura (case farmaceutiche, negozi di abbigliamento, supermercati) per cui si arriva a guadagnare anche fino a 60mila euro in 1 anno. Per lavorare in qualità di Store designer basterà seguire un corso di formazione valido, dato che per questa strada scelta non sono richiesti titoli di studio specifici. La laurea, pertanto, non è un requisito imprescindibile per operare nell’ambito del marketing creativo, ma queste competenze nel curriculum vitae sì:

  • forte motivazione
  • creatività
  • flessibilità

  • nozioni di marketing

  • know how tecnico

Quanto allo studio, lo IED (Istituto Europeo di Design) organizza dei corsi periodicamente, boscoloformazione.it e pure le camere di commercio si sono attivate con la formazione. Discorso diverso è se state cercando un “lavoretto” da poter conciliare con lo studio. In questo caso potete contattare le agenzie di promozione le quali spesso necessitano, durante i periodi festivi in cui si raggiungono picchi di incarichi elevati, di figure per gestire sia l’assortimento degli scaffali che per presentare nuovi prodotti. 


Lo store designer assume, così, un doppio significato in termini professionali perché funge da impegno occasionale, bensì, contestualmente, da carriera su cui investire. L’attività ha origini antichissime. Bisogna far risalire gli inizi al periodo rinascimentale e alle prime botteghe con vendita al dettaglio, in cui i negozianti erano abituati a esporre la propria merce per attirare i clienti. Nell’Ottocento la Hausmann&Co affida un’immagine moderna all’incarico. La Hausmann&Co. nasce nella Capitale, pochi anni prima dell’avvio dei primi Grandi Magazzini che segnano una svolta nel commercio moderno. Ma sarà la Francia poi, con i Magasin de Nouveautès e Le Bon Marché, a essere decretata come la patria del Visual Merchandising. Dopo i francesi, gli americani inaugurano i grandi magazzini nel 1858. In Italia tocca, invece, ai fratelli Bocconi che aprono a  Milano “Alle Città d’Italia”, divenuti la ben nota “La Rinascente” nel 1917 grazie al nome affidatogli da Gabriele D’Annunzio.


Veronica Otranto Godano

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