Come annunciare le proprie dimissioni

Per capire come annunciare le proprie dimissioni prima di tutto occorre fare delle considerazioni importanti. La prima tra queste è che non serve certamente fare delle sfuriate oppure crearsi dei nemici. Meglio tenere a mente infatti che potrebbe essere necessario contattare colui o colei che sarà ormai “l’ex capo”, magari per dei vecchi documenti o per delle dichiarazioni.

In più sempre meglio essere cortesi, gentili e soprattutto andare via con classe. Di seguito una serie di consigli utili per dare le dimissioni nel modo giusto e anche per scrivere la lettera correttamente.

Come annunciare le proprie dimissioni: ecco alcuni consigli utili a riguardo

Per capire come annunciare le proprie dimissioni nel modo corretto, prima di tutto è opportuno seguire alcuni consigli. L’ideale è ricordare di farlo sempre con eleganza, senza passare dalla parte della ragione a quella del torto, con il rischio che poi si lascino indietro dei nemici.
La prima considerazione riguarda la scelta del momento più opportuno per dare le dimissioni. L’ideale infatti sarebbe evitare di mostrarsi esausti o di arrivare al massimo livello di stanchezza. Piuttosto, quando si avverte che le cose non vanno bene o che non si è soddisfatti di quella determinata azienda o dell’ambiente, se proprio il problema non si può risolvere, allora meglio agire subito.

Tutto questo significa che occorre evitare di diventare frustrati e non più produttivi. Questo infatti potrebbe ledere alla propria autostima e alla propria persona. Meglio che non si arrivi a questo punto.
Altro elemento da ricordare è di informarsi sui benefici a cui si potrebbe andare incontro. Questo significa valutare anche la modalità: se si sta per ricevere la lettera di licenziamento, si deve chiedere se si può ottenere la liquidazione oppure anche un sussidio di disoccupazione.
Se invece si danno le dimissioni, non è detto che si possano ricevere tali benefici.
Importantissimo poi il fatto, come accennato, di non lasciarsi indietro nemici di alcun tipo. Meglio evitare di mostrarsi arrabbiati oppure di gettare odio o offendere capo e colleghi.
Da tenere in considerazione poi anche il fatto di organizzarsi per dare il preavviso, perché in questo modo non si creano problemi all’azienda e al datore di lavoro, che potrebbe anche querelare o creare ostacoli. Si deve ricordare che è necessario dare almeno due settimane di preavviso, anche nel caso in cui il contratto non lo specifichi.
Nel momento in cui si è scelto di dare le dimissioni però si deve tenere a mente anche di mantenere per sé tale decisione. Parlare con i colleghi prima ancora che con il datore di lavoro è un errore grave: i primi infatti potrebbero far giungere la voce al secondo e questo potrebbe comportare problemi.
La prima cosa da fare, dopo aver preparato la lettera è andare direttamente dal capo. I colleghi verranno in secondo piano.
In più un’altra considerazione da fare è quella di verificare che non si abbia del lavoro in sospeso da terminare. Qualora ci fossero compiti o progetti non ancora finiti, sarebbe opportuno non lasciarli in sospeso. Tale fase è di fondamentale importanza soprattutto se si lavora all’interno di un gruppo.
Oltre a tutti questi fattori, si deve anche sapere come si annunciano le dimissioni, ovvero le fasi, le modalità e il tono.

Annunciare le dimissioni: le modalità

Prima di preparare e consegnare la lettera di dimissioni al capo, l’ideale sarebbe parlare con lui. Qualora però i rapporti si fossero già complicati, si può anche inviare la lettera direttamente. Si deve ricordare però che in questo secondo caso, si potrebbe andare incontro a problematiche, anche perché come accennato occorre dare almeno due o tre settimane di preavviso.
Per parlare con il capo, occorre trovare un momento in cui non si reca disturbo e in cui egli avrà abbastanza tempo. Per questo, occorre dire che si necessita di un appuntamento o comunque c’è bisogno di chiedere quando si può parlare da soli, senza la presenza di altri colleghi.
Ovviamente non si deve pretendere di essere ricevuti, anche perché in quel momento il datore di lavoro potrebbe essere indaffarato. Per questo, meglio attendere con pazienza quando potrà ricevere.
Importantissimo il fatto di essere cortesi ma soprattutto preparati e tra l’altro diretti. Questo significa evitare giri di parole, evitare di dilungarsi in offese, dettagli che possano accusare gli altri e l’azienda, ma non solo. Si deve anche spiegare le motivazioni per le quali si vuole lasciare quella posizione lavorativa. Dopo aver terminato, si specifica che sarà redatta la lettera ufficiale. Si può essere sinceri, nel caso si avesse avuto modo di ricevere un’opportunità più conveniente e in più si potrà sempre ringraziare il capo per il ruolo che si è ricoperto fino a quel momento.
Per quanto riguarda invece la lettera di dimissioni, per redigerla si deve prima sottolineare cosa sia necessario evitare. Prima di tutto non si deve essere scortesi, nemmeno ingrati, ma nemmeno spiegare le motivazioni in modo da compromettere la propria posizione.
Per questo, vanno evitate frasi come “Me ne vado perché qui fa tutto schifo e non sapete lavorare con un professionista”. Insomma, evitare proposizioni e messaggi simili.
Un’offesa infatti al capo o all’azienda potrebbe persino costare una querela. Il tono della lettera deve essere formale, deve spiegare le ragioni, ma sempre ponendo l’accento su quanto si sia grati all’azienda e alle opportunità che si sono ricevute.
Ci sono dei dettagli e delle sfumature nel tono che possono essere importanti, come il fatto di essere rispettosi, ma anche amichevoli e nella lettera si possono anche sottolineare i successi, se ci sono, che si sono ottenuti grazie all’azienda. In più sarebbe meglio terminare la lettera con una nota di ringraziamento. Se però i rapporti sono già compromessi, allora meglio mantenere la calma, essere formali e nello stesso tempo non dilungarsi in dettagli inutili o in frecciatine.
Oltre a questo, si deve anche ricordare di avere sempre con sé una copia della lettera, in modo che quando si andrà a consegnare le dimissioni al capo, si chiederà di firmare anche la copia. Da sottolineare poi che è molto importante considerare alcuni elementi prima di affrontare la fase in cui si va dal datore di lavoro per la comunicazione ufficiale.

Elementi da considerare prima di dare le dimissioni

Prima ancora di dare le dimissioni è molto importante tenere presente altri fattori fondamentali. Tra questi, il fatto di avere a disposizione già un’altra posizione lavorativa.
Sarebbe infatti molto azzardato rompere i rapporti lavorativi con l’attuale azienda o datore di lavoro, senza avere già un’altra occasione a disposizione. Certamente, se la situazione è difficile, può anche capitare una cosa del genere. Tuttavia sarebbe meglio prima ottenere un nuovo posto di lavoro e poi dare le dimissioni.
In più è molto importante ribadire che i contatti con gli ex datori di lavoro possono tornare utili per eventuali documenti, dichiarazioni, ma anche per lettere che possono essere consegnate ai futuri capi. Questi ultimi infatti potrebbero chiedere delle referenze scritte da parte di vecchi datori. Se poi questi ultimi hanno considerazioni negative, ciò sarà svantaggioso per la propria carriera, ma non solo.
Sempre ai fini di una buona posizione lavorativa futura, sarebbe davvero un problema se si avesse alle spalle un capo che non fa altro che parlare male. Questo infatti potrebbe addirittura portare alla chiusura di alcune opportunità. Per evitare tutte queste problematiche, meglio preparare delle dimissioni presentandole con la maggiore classe possibile.
Lo stesso concetto vale anche per il fatto di mantenere la calma non solo con il capo, ma anche con i colleghi. Anche loro infatti potrebbero parlare male.
Tra le altre considerazioni da fare però c’è anche quella di parlare con qualcuno di cui ci si fida, ovvero i propri parenti e amici e sentire anche i loro pareri. Nonostante questi ultimi, va anche ricordato però che si deve decidere unicamente in base alle proprie scelte, senza farsi influenzare in modo eccessivo. Se infatti si è ormai optato per le dimissioni e non si vogliono trovare altre soluzioni o se queste non ci sono, meglio agire.
In questo modo tra l’altro si avrà al 100% la responsabilità delle proprie scelte. Per dare le dimissioni nel modo corretto però si deve anche pensare che non ci sarà poi modo di tornare indietro. Per questo, meglio decidere bene prima di fare una cosa del genere.
Non esiste infatti la possibilità di chiedere poi di farsi riassumere o di cambiare idea poco prima che il datore di lavoro firmi la lettera di dimissioni.
Può essere opportuno anche trovare un sostituto, nel caso non si abbia proprio modo di dare preavviso all’azienda. Tale gesto potrebbe essere apprezzato dai capi, anche se dipende sempre da che tipo di posizione lavorativa si ricopre. In più, presentarsi al lavoro con il sostituto sarebbe sbagliato. Piuttosto, meglio prima informarsi se amici o parenti o conoscenti possano ricoprire quel ruolo, e poi spiegare al capo che si è disposti anche a trovare qualcuno che sia in grado di rimpiazzare il proprio posto lavorativo vacante.
Dopo aver tenuto conto di tutti questi fattori, si può iniziare a prendere appuntamento con il datore di lavoro, parlargli e poi redigere la lettera. L’importante è ricordare che quest’ultima deve essere sempre consegnata con cortesia, elemento che deve essere presente anche in tutte le righe del testo. In più si deve sempre mantenere una certa pazienza, sangue freddo e calma, spiegando le motivazioni della propria scelta rimanendo pacati.

Scritto da Giada Fiordaliso.

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