Se al colloquio ti viene richiesto di elencare i tuoi difetti, prima di farlo sarebbe opportuno fare attenzione ad alcune indicazioni molto importanti. I punti a proprio svantaggio infatti potrebbero diventare controproducenti e per cercare di arginare questo rischio, si possono elencare dei “difetti strategici”, magari con un tono o con un riferimento utile per far brillare poi i propri punti di forza. Insomma, basterà utilizzare alcuni elementi semplici da tenere a mente, per riuscire a brillare a fare una bella figura anche elencando tutti quegli ambiti in cui si è meno bravi o comunque elencando dei fattori in cui non si hanno particolari abilità. Di seguito una guida per capire come si può fare e come esprimersi nel modo giusto, senza incorrere nel rischio di danneggiarsi in modo eccessivo.
I tuoi difetti: ecco come andrebbero elencati, se al colloquio vengono richiesti
Se ti è stato richiesto di elencare i tuoi difetti a un colloquio di lavoro, allora significa che hai già inviato il tuo curriculum vitae e la lettera di presentazione e il datore di lavoro ti ha chiamato per un meeting. Se proprio durante quest’ultimo si riceve la domanda: “Mi elenchi i suoi difetti”, questa potrebbe inizialmente spiazzare un candidato non preparato.
Basterà però cercare di mantenere il sangue freddo e non farsi prendere dal panico, rispondendo in materia strategica. Per riuscirci, basterà prima di tutto evitare di indicare dei difetti molto gravi, per i quali nessuna azienda assumerebbe mai. Per fare degli esempi, ogni recruiter apprezzerà punti di forza come il problem solving e anche la capacità di tenere fronte allo stress.
Qualora questi siano propri i requisiti che l’azienda richiede e che aveva già scritto nell’annuncio di lavoro, se vengono elencati come propri difetti, come “abilità mancanti”, si rischia di danneggiare parecchio la propria figura.
Questo significa che il datore di lavoro potrebbe scartare quel candidato. Stesso concetto per altri requisiti indicati nell’annuncio: si consiglia quindi di elencare solo difetti che non abbiano nulla a che vedere con le skills indicate nel post per il quale si è inoltrato il curriculum.
Si consiglia inoltre di non esagerare con la gravità dei propri “punti deboli”. Per capire bene quest’affermazione di può fare un esempio. Se la candidatura inoltrata è quella per ricoprire la posizione di un grafico e come difetto si indica proprio il fatto di non saper usare programmi di grafica famosi, come ad esempio Photoshop o altri professionali, si rischia di spingere il capo a decidere proprio di scartare la candidatura. L’ideale sarebbe essere sinceri, ma evitare di svelare gravi mancanze. In più, si consiglia anche di fare un discorso già prima della data del colloquio. In questo modo sarà possibile prepararsi al meglio e pensare con attenzione.
La difficoltà infatti risiede proprio nel fatto che mentre i punti di forza saranno le abilità elencate nel proprio Curriculum, i difetti invece non sono elencati da nessuna parte. Per questo, sarà doveroso rifletterci con calma.
In più un altro consiglio da tenere a mente è il fatto di non cadere in contraddizione proprio con quello che è già stato scritto all’interno del proprio curriculum vitae. Per fare degli esempi, se ormai è stato indicato di saper usare un computer a livello professionale, sarà davvero assurdo sostenere durante il colloquio di non avere dimestichezza nell’utilizzare un PC. Non terminano qui però i consigli utili da utilizzare per saper rispondere al colloquio quando si devono elencare i difetti.
Altri esempi su come rispondere quando viene richiesto di elencare i difetti
Esistono anche delle risposte strategiche da poter fornire al recruiter. Per fare un esempio, quando quest’ultimo richiede i difetti, se ne possono elencare alcuni non gravi. Tra questi, il fatto di essere troppo ambiziosi oppure troppo precisi, specificando magari che non si raggiunge un livello maniacale, ma che semplicemente si ha solo un’esagerazione nel voler ottenere la perfezione.
Se infatti frasi del genere possono essere inserite tra i difetti, in realtà si avrà un vantaggio: qualsiasi datore di lavoro infatti può apprezzare un lavoratore preciso e anche uno ambizioso. Certamente, tra tutti i difetti questi potrebbero persino essere considerati come dei pregi.
In più altri esempi possono riguardare anche il desiderio di lavorare. Una frase da poter dire infatti potrebbe essere la seguente: “Io non smetto mai di lavorare, è proprio questo il mio difetto maggiore, ma amo il mio lavoro!” Ecco che quello che poteva apparire un punto debole in realtà è un vero e proprio punto che va a proprio favore.
Un altro “difetto” che in realtà potrebbe anche essere visto come un pregio e quindi potrebbe andare benissimo per essere elencato al colloquio, è quello di essere troppo competitivi.
La frase che potrebbe accompagnare questo punto potrebbe essere la seguente: “Sono molto competitivo, ma è anche vero che rispetto sempre il lavoro di squadra. La competizione la dimostro con i concorrenti aziendali”. Ecco in questo caso si sarà anche specificato che si sa lavorare in team e che quindi non si userà la propria competizione per diventare controproducenti o per ostacolare i membri di una stessa squadra.
Può essere una risposta strategica anche il fatto di indicare di essere molto critici con se stessi. Qui però andrebbe anche detto che questo non minaccia la propria autostima, che semplicemente si mira alla perfezione.
In questo modo, il recruiter potrebbe anche apprezzare di aver affermato questo punto.
In più è bene anche sapere quali difetti dovrebbero essere evitati nell’elenco. Tra questi, sicuramente il fatto di essere aggressivi o anche quello di essere impazienti. L’irascibilità infatti non viene mai vista bene da alcun recruiter, così come il fatto di essere dotati di poca pazienza. Altro difetto che non dovrebbe essere nominato è il fatto di essere ritardatari. Piuttosto, se si fa parte di questa categoria, meglio diventare puntuali, se si vuole realmente ottenere il posto in questione.
Ulteriori consigli possono anche riguardare il modo in cui affermare determinate frasi. Per fare degli esempi, si dovrebbe indicare di esagerare con l’avverbio “troppo” o anche con “abbastanza”, che potrebbero creare delle sfumature sbagliate. Oltre a questo, si specifica anche che non ci sarà bisogno di elencare un numero eccessivo di difetti, ma semplicemente ne basteranno due o tre. Piuttosto, si dovranno menzionare molti più pregi, in modo da guidare il colloquio a proprio favore.
L’importante è prepararsi prima del meeting alla domanda sui difetti, in quanto il recruiter mira anche a capire se il candidato conosce bene le proprie potenzialità e i propri punti deboli. Di conseguenza una risposta pronta può indicare che si ha una forte capacità autocritica. Tutto questo infatti può andare a proprio favore e quindi si può fare in questo modo una buona impressione.
Scritto da
Giada Fiordaliso.