I punti di forza da poter indicare durante un colloquio di lavoro o da inserire all’interno del proprio curriculum vitae sono diversi. In più, le difficoltà possono sorgere non tanto nel momento in cui tali punti debbano essere espressi, ma nella ricerca del modo giusto da usare per metterli in risalto.
Anche saperli scrivere o saperli descrivere a voce infatti rappresenta un requisito importante, che potrebbe catturare l’attenzione del recruiter. Proprio per questo, segue una guida utile con diversi esempi pratici per capire come sottolineare le proprie qualità e i propri cavalli di battaglia, sia se si sta svolgendo un colloquio, sia se si sta compilando il proprio curriculum.
I punti di forza da indicare durante il colloquio di lavoro: ecco alcuni consigli utili
I punti di forza da elencare o da descrivere nel momento in cui si sta parlando di fronte al datore di lavoro o al selezionatore sono sicuramente diversi. L’ideale però sarebbe evitare di limitarsi a elencarli, anche perché in questo modo si rischia di far diventare il colloquio di lavoro una sorta di noioso incontro, che forse potrebbe non attirare l’attenzione del selezionatore.
Per far sì che questo non accada, occorre prestare attenzione a come si descrivono i cavalli di battaglia. Oltre a questo, occorre anche saper rispondere prontamente alla domanda del recruiter, soprattutto se quest’ultimo richiede espressamente di menzionare le skills di cui si è più fieri. Di seguito ecco i consigli più utili da seguire nel momento in cui al colloquio è richiesto di indicare i punti di forza:
- evitare di fare un lungo elenco
- evitare di descrivere in modo esagerato ogni singolo punto di forza
- avere un tono vivace, che catturi l’attenzione
- mostrarsi sorridenti
- indicare prima le skills richieste già nell’annuncio di lavoro
- indicare solo skills attinenti al ruolo
- indicare solo abilità che si possiedono realmente e che si è in grado di dimostrare
- non limitarsi alle hard skills, ma indicare anche le soft skills
Come si è visto, è molto importante fare attenzione anche al modo in cui si parla e in cui si indicano i punti di forza, nel colloquio di lavoro. Anche il tono infatti è importante, perché se questo appare scocciato e privo di vitalità, il datore di lavoro potrebbe pensare che non vi sia alcun interesse nell’essere assunti. In più si dovrebbero evitare elenchi lunghi, dove non sia presente nemmeno una descrizione dell’abilità che si vuole citare. Per fare un esempio concreto, se la candidatura è quella per un ruolo da grafico e si indica di saper usare Photoshop, si può anche ampliare la frase dicendo che lo si usa da ben 5 anni o magari che si è imparato a usarlo già tramite diverse esperienze lavorative, come presso numerose aziende o anche in diversi stage o corsi.
Importante poi sottolineare che con “punti di forza” non si indicano solo le hard skills, ma anche le soft skills. Per fare degli esempi, oltre a indicare le proprie conoscenze formative e quindi programmi informatici o lingue che si conoscono, studi che si sono svolti, si può anche puntare su cavalli di battaglia riguardanti il proprio carattere.
Ne sono esempi il fatto di possedere il problem solving, ma anche la capacità di adattarsi a diverse situazioni, il fatto di saper lavorare sia individualmente, sia all’interno di un team, il saper far fronte a situazioni stressanti. In più, un errore che alcuni potrebbero fare, magari per l’emozione, è quello di indicare punti di forza che non hanno nulla a che vedere con il ruolo da ricoprire.
Piuttosto, sarebbe meglio prepararsi già prima della data del colloquio, provando a formulare un discorso in cui si menzionano prima i punti di forza richiesti dall’azienda o comunque quelli considerati come indispensabili per ricoprire il ruolo, poi gli altri meno importanti.
Per capire quali abilità sono ritenute come “fondamentali” dal recruiter, si può rileggere con attenzione l’annuncio per il quale si è inoltrata la candidatura. Spesso infatti molte aziende inseriscono già lì i requisiti necessari da possedere, per essere assunti. Se si possiedono alcuni o tutti tra quelli elencati, allora meglio inserirli proprio all’inizio del proprio discorso.
Ovviamente è bene sottolineare anche che occorrerà indicare solo abilità che si possiedono realmente, in quanto il datore di lavoro metterà poi alla prova il candidato. Oltre a questo, è bene elencare anche i punti di forza da inserire nel proprio cv e capire come metterli in evidenza nel modo giusto.
I punti di forza da indicare nel proprio curriculum vitae: come inserirli e come farli risaltare
Per quanto riguarda i punti di forza da inserire nel proprio cv, anche per scriverli si deve fare attenzione. Sebbene le abilità siano le stesse da menzionare al momento del colloquio di lavoro, tuttavia occorre sistemarle nel modo giusto nel curriculum e soprattutto nei giusti paragrafi.
Anche in questo caso si può fare attenzione a inserire per prime quelle skills maggiormente richieste da quell’azienda per cui si inoltra la candidatura. Oltre a questo, occorre tenere in considerazione anche i seguenti consigli:
- indicare i punti di forza con elenchi puntati, senza descriverli in modo eccessivo
- indicare solo skills attinenti a quel ruolo
- andare per gradi, indicando prima i punti di forza maggiori e poi quelli di minore importanza
- non ripetere i punti di forza in ogni paragrafo del proprio CV
- è possibile usare il grassetto per i cavalli di battaglia più importanti
Come si è visto, nel curriculum si può essere molto più concreti nell’indicazione delle abilità che si possiedono, puntando su elenchi e senza dilungarsi in modo eccessivo nella descrizione di ogni punto di forza.
Al contrario, durante il colloquio si possono indicare anche delle frasi aggiuntive, come accennato, che spieghino almeno come si è acquisita quella skills. Oltre a questo, nel curriculum si potrà essere brevi, puntando anche sull’uso di grassetti oppure di maiuscole, nel caso si voglia far cadere l’occhio su qualche parola precisa, come nomi di programmi o lingue oppure studi particolari.
Importantissimo ricordare che anche per il CV occorre elencare non solo le hard skills, ma anche le soft skills, sempre molto ricercate dalle aziende. L’importante è non essere ripetitivi, né sul curriculum, ma nemmeno quando si parla durante il colloquio.
Scritto da
Giada Fiordaliso.