Come prepararsi a un colloquio di lavoro

Per prepararsi a un colloquio di lavoro occorre tenere in considerazione alcune regole importanti, in modo che non solo la propria preparazione sarà di livello ottimale, ma si riuscirà anche ad affrontare questo importante step al meglio.
Chiamato anche “meeting” o semplicemente “colloquio conoscitivo”, nel momento in cui si viene contattati per questo confronto significa che il proprio curriculum vitae è stato accuratamente letto dal selezionatore o dal datore di lavoro. Questi ultimi sono quindi interessati ad approfondire la selezione con quel determinato candidato, che ormai è stato inserito in una sorta di lista dei possibili futuri individui che saranno assunti.
Al fine di prepararsi al meglio per fare una magnifica figura, non solo si dovrà provare a fare un discorso riguardante la propria presentazione, ma soprattutto si dovrà anche prestare attenzione al controllo delle proprie emozioni, alle frasi giuste da dire nel momento in cui si sarà davanti al recruiter, e a come porsi.


Prepararsi a un colloquio di lavoro: ecco le regole base da adottare   

Per prepararsi a un colloquio di lavoro si devono tenere in considerazione alcuni requisiti fondamentali, che si possono suddividere in due categorie.
La prima riguarda la preparazione vera e propria a livello di competenze, quindi si potrebbero ripassare nozioni di una determinata materia o disciplina, ma anche la descrizione delle esperienze di studio. La seconda categoria invece concerne la preparazione a livello personale e l’elenco delle principali soft skills che si possiedono. In più a queste si possono aggiungere anche le indicazioni di frasi di convenienza utili da pronunciare al futuro colloquio, come ringraziamenti ad esempio, ma anche come vestirsi, come porsi e altre regole utilissime.


Per quanto riguarda la preparazione sulle competenze, ecco alcune regole utili da poter considerare:

  • preparare un discorso riguardante le esperienze lavorative passate
  • preparare un discorso sulle esperienze di studio
  • ripassare eventuali nozioni concernenti discipline o materie
  • preparare i propri cavalli di battaglia

L’elenco delle proprie esperienze lavorative e anche di quelle inerenti il percorso formativo e di studio non deve essere un vero e proprio riassunto del curriculum vitae, recitato a mo’ di pappagallo.
Questo non significa che il discorso si debba basare solo su un elenco, bensì sarebbe meglio spiegare in modo preciso quali esperienze concrete siano già state svolte in quell’ambito.
Un consiglio molto importante è di provare a fare un discorso già prima del colloquio, in modo da essere più spediti nel momento del meeting vero e proprio. Oltre a questo, si deve anche evitare di spiegare nei minimi dettagli ogni singola esperienza, in quanto il recruiter non avrà troppo tempo a disposizione. Tra l’altro, se ci si dilunga in modo eccessivo sui dettagli, si rischia di non arrivare al fulcro del discorso.
Da aggiungere poi anche un altro rischio, che è quello di terminare il tempo che si ha a disposizione per poter descrivere i propri cavalli di battaglia. Questi ultimi sono molto importanti e possono essere messi in evidenza anche rileggendo con attenzione l’annuncio per il quale si è deciso di inoltrare la propria candidatura.
Se infatti l’azienda ha indicato determinati requisiti da dover possedere per potersi candidare, al colloquio si potrà proprio parlare di esperienze riguardanti quei determinati elementi. Per fare un esempio più concreto, se il datore di lavoro, postando l’annuncio della ricerca di candidati, ha scritto che si deve avere una perfetta conoscenza di un determinato programma di grafica, allora si potrà proprio citare, durante il colloquio, uno stage o un corso svolto su tale programma, per ottenere l’attenzione del recruiter.
Si deve precisare però che si dovrà realmente conoscere tale elemento, senza fare false dichiarazioni, rischiando in tal modo di fare delle brutte figure, oltre che di incorrere in eventuali problematiche legali.
Un altro consiglio è quello di iniziare sempre dalle esperienze di lavoro più importanti e anche più recenti, passando poi a elencare quelle più vecchie. In questo modo, qualora non ci fosse più tempo a disposizione, si sarà già parlato dei propri cavalli di battaglia.
Si è anche detto che prima del colloquio sarebbe utile ripassare alcune nozioni riguardanti una determinata materia. Questo significa che qualora al meeting il datore di lavoro facesse delle domande specifiche sulla disciplina riguardante quel ruolo lavorativo, si deve essere preparati. Per fare un esempio, se si svolge un colloquio per lavorare come farmacista, è ovvio che si dovranno conoscere i principi attivi di determinati farmaci, nonché le eventuali conseguenze e così via.
Stesso concetto per chi si candida come biologo, ma anche come nutrizionista oppure come grafico, o per tantissimi altri ruoli. Si deve quindi dimostrare di avere reali competenze in quella determinata disciplina. Non terminano qui però le caratteristiche da possedere per riuscire a prepararsi al meglio al colloquio di lavoro.

Prepararsi a un colloquio di lavoro: altri consigli utili

Si è già accennato riguardo alla seconda categoria di regole che andrebbero seguite per prepararsi al meglio al colloquio di lavoro. In tale categoria sono comprese le soft skills e quando si prepara il discorso da fare al meeting, sarà meglio evidenziare diverse competenze personali, come queste di seguito:

  • sottolineare di avere un’ottima propensione al problem solving
  • evidenziare di essere molto flessibili
  • saper controllare le proprie emozioni
  • dimostrare elevata educazione
  • ringraziare per l’opportunità
  • dimostrare di saper ascoltare 
  • sviluppare un discorso breve ma anche ricco di elementi importanti
  • avere buoni doti comunicative 
  • dimostrare di essere motivati

Queste appena elencate sono tutte soft skills che non solo sarà utile elencare nel discorso che si svolgerà al colloquio (ed elencate anche nel Curriculum Vitae), o comunque che verranno indicate appena il recruiter porrà delle domande, bensì sono anche abilità che si dovrà dimostrare di avere.
Importantissima è la flessibilità, ovvero il fatto di mostrare di potersi adattare a qualsiasi tipo di turno lavorativo, ma anche a poter lavorare diversi giorni alla settimana, senza porre troppi limiti.
Da sottolineare poi anche la propria motivazione durante il colloquio. Per prepararsi al meglio infatti si possono formulare frasi da riproporre poi al momento del meeting, come ad esempio questa: “Io sono disposto/a a lavorare seguendo qualsiasi tipo di turno, anche perché il ruolo in questione mi interessa particolarmente e sono propensa/o anche ad imparare nuove nozioni, mi piacerebbe lavorare in un ambiente del genere”.
Con un piccolo discorso del genere, non solo si fa capire che si è disponibili, ma che si è anche motivati e si ha voglia di mettersi in gioco. Per un’ottima preparazione però si deve anche precisare che sarebbe opportuno parlare sempre con il sorriso ed evitare di avere un tono apatico.
Riguardo la motivazione poi si può anche aggiungere che per dimostrare di averla, è possibile sottolineare come si sia propensi ad aggiornarsi in modo continuo. A tal fine, si possono preparare frasi come questa: “Io sono anche disponibile a seguire corsi aggiuntivi per imparare le novità in questo campo”.
Da sottolineare anche un altro importante consiglio, che riguarda il fatto di saper controllare al meglio le proprie emozioni. Certamente, è normale sentirsi preoccupati, perché il candidato si aspetta delle domande e può provare ansia o anche adrenalina. Questo tuttavia non dovrà compromettere l’esito del colloquio e per questo, occorre esercitarsi per saper controllare il tutto.
Non terminano qui però i consigli da poter indicare per prepararsi in modo perfetto per il colloquio.

Le frasi di convenienza e le altre regole base per potersi preparare a un colloquio

Per prepararsi benissimo per il colloquio, oltre alle frasi di convenienza come quelle di ringraziamento, ci sono anche altre regole base. Per quanto riguarda le prime, si può ringraziare sia all’inizio del colloquio, ma soprattutto alla fine, per far capire al datore di lavoro di essere grati per l’opportunità ricevuta, indipendentemente dal successo o dal fallimento del meeting.
“Grazie per l’opportunità” è una semplice affermazione che se viene accompagnata da una bella stretta di mano, può infatti fare la differenza.
Ovvio poi che non devono mancare i saluti sia all’inizio sia alla fine del meeting.
Tra le regole base da adottare però vi è anche quella di vestirsi in modo adeguato all’occasione. Questo significa che si dovrà essere eleganti, ma nello stesso tempo nemmeno eccessivi.
Importantissima ovviamente anche la puntualità, perché arrivare in ritardo ad un colloquio significa già fare una cattiva impressione. Stesso concetto anche per il fatto di arrivare troppo in anticipo. L’ideale sarebbe al massimo presentarsi con un quarto d’ora circa prima, ma non di più.
Sbagliato anche mostrarsi impreparati. Questo significa non aver avuto modo di ricercare informazioni sull’azienda, step di fondamentale importanza, che può aiutare nella riuscita di un colloquio. In effetti, se si conoscono bene le caratteristiche dell’impresa o società alla quale si è deciso di inviare la candidatura, si avranno più possibilità di rispondere in modo preciso e giusto.
Oltre a tutto questo, si dovrà anche mostrare la propria serietà, ma anche saper sorridere, mostrarsi anche in grado di fare domande nel modo giusto. Questo significa chiedere come si svolgerà il lavoro o in cosa consiste, se non sarà specificato dal recruiter. Ovviamente è anche importante evitare di interrompere il datore di lavoro mentre parla, anche perché questo sarebbe da maleducati.
In più un altro consiglio per prepararsi a un colloquio di lavoro può essere quello di esercitarsi a fondo prima del meeting, in modo non solo da preparare un discorso preciso, ma anche per cercare di controllare al meglio le proprie emozioni. Più si andrà preparati al colloquio, e minore sarà il livello di ansia o di preoccupazione che si avrà quel giorno.

Scritto da Giada Fiordaliso.

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