Gli errori più comuni nel CV sono diversi e possono capitare anche a chi ha già avuto esperienze lavorative e quindi anche a chi ha già presentato il suo curriculum per più di una candidatura.
Il punto è che possono essere di categorie diverse: ci sono ad esempio quelli più gravi, che consistono proprio nell’impostare in modo sbagliato il curriculum vitae e quindi fanno subito storcere il naso a qualsiasi datore di lavoro, tanto da portare quest’ultimo a escludere il candidato dalla selezione. Poi ci sono anche quegli errori meno gravi, che appunto può compiere anche chi ha aggiornato più volte il cv. Insomma, sbagliare non è così raro e proprio per questo è bene sapere quali sono gli sbagli da evitare, al fine di non compromettere il risultato della propria candidatura. Un buon curriculum infatti può aiutare a far sì che il candidato venga scelto. Proprio perché il documento in questione è un perfetto modo per fare una buonissima prima impressione, meglio conoscere cosa non dovrebbe mai essere scritto al suo interno, o magari come non dovrebbero essere scritte certe informazioni. Di seguito un approfondimento completo a riguardo, con tutte le indicazioni utili per non sbagliare.
Gli errori più comuni nel CV: ecco quali sono i più gravi
Gli errori più comuni nel CV sono diversi e tra quelli più gravi, che proprio non si dovrebbero mai svolgere, se si tiene alla selezione e al fatto di non essere subito esclusi dalla candidatura, sono i seguenti:
- compilare il cv senza seguire un ordine
- scrivere tantissimi dettagli nel cv
- scambiare il curriculum per un tema o per un modo per esprimere le proprie opinioni
- non curare la formattazione del curriculum
- non scrivere le informazioni personali principali
- non scrivere le soft skills
- scrivere falsità
- utilizzare troppe frasi fatte
Gli errori più gravi sono quelli che riguardano le basi della struttura del curriculum: questo significa che l’ideale sarebbe seguire un ordine e se questo manca, allora già si sbaglia, e anche di parecchio.
Avere un ordine vuol dire cercare di indicare tutte le informazioni relative a una certa categoria, all’interno di un paragrafo apposito. Per fare un esempio, si deve realizzare un paragrafo apposito per le esperienze lavorative, uno per le conoscenze linguistiche, uno per quelle informatiche, uno per le soft skills, e così via. Di conseguenza sarà davvero sbagliato inserire altre informazioni riguardo i vecchi ruoli lavorativi svolti, inserendole all’interno di un paragrafo che non abbia nulla a che vedere con questo argomento.
Tutto deve essere quindi indicato nel posto giusto e tra l’altro l’ideale sarebbe inserire tutte le informazioni partendo da quella più recente a quella più vecchia.
Ulteriore errore è esagerare con i dettagli: le esperienze lavorative, così come anche le proprie competenze oppure il percorso di studi, non devono essere commentati, ma semplicemente indicati. Questo vuol dire che ogni elemento superfluo non deve essere menzionato. Questo discorso si collega molto al fatto di scambiare il curriculum per un altro tipo di testo: è un cv, quindi né un tema, né un mezzo per esprimere le proprie opinioni.
Per fare un esempio, se una delle esperienze lavorative passate è terminata perché c’è stata una litigata con il vecchio datore di lavoro, ovvio che non può mai essere menzionata una frase del genere: “Questa esperienza è terminata per colpa del mio capo, assurdo davvero!”
A nessuno interesserebbe sapere per quale motivo quel ruolo sia terminato, ma nemmeno se ci fosse una motivazione positiva. Questi, oltre che essere dettagli inutili, sono anche fuori luogo.
Altro errore grave è presentare il curriculum senza formattazione, quindi ad esempio scrivendo alcuni titoli dei paragrafi in grassetto ma altri no, o senza giustificare il testo oppure inserendo alcune parole con un certo tipo di carattere e altre invece con un altro. Insomma, un curriculum del genere sarebbe giudicato in modo negativo e per renderlo presentabile occorre lavorare anche sulla formattazione.
Oltre a questo però si deve sottolineare anche che non devono mancare le informazioni importanti, ovvero per quanto riguarda i propri dati, oltre al proprio nome e cognome deve essere indicato anche un elemento di contatto, come il numero telefonico, ma anche la città in cui si vive e la cittadinanza. Per quanto riguarda le sezioni invece che ci devono essere, non deve mai mancare quella relativa al percorso di studio, quelle lavorative (se ci sono state), le competenze che si possiedono, ovvero le hard skills e poi anche le soft skills.
Per non rischiare di sbagliare si può utilizzare il curriculum in formato europeo, dove basterà semplicemente compilare le sezioni esistenti.
Sono state nominate le soft skills e anche su questo è opportuno approfondire il discorso. Queste sono capacità che dipendono principalmente dal proprio carattere e quindi personali, ma è anche vero che possono essere acquisite anche tramite alcune esperienze personali, magari stando in un team oppure imparando a risolvere le problematiche che si verificano, in modo autonomo. Per fare un esempio, quelle principali sono il problem solving, l’adattabilità, la flessibilità, essere pro-positivi, saper gestire lo stress, avere pazienza. I datori di lavoro vanno spesso a controllare la sezione relativa a queste capacità ed è proprio per questo che è importante inserirle nel curriculum.
Per capire quanto queste competenze siano fondamentali, si pensi al fatto che addirittura in alcuni casi possono essere determinanti per la propria candidatura e possono fare la differenza.
Tra gli altri errori più comuni nel curriculum vi è poi quello di dichiarare false informazioni. È facile, per i datori di lavoro, rendersi conto di quando alcuni dati nel cv non siano veritieri, o comunque sia è facile far venire il dubbio ai recruiters. Per fare un esempio, se si è lavorato nel campo del marketing all’interno di una determinata azienda e si sta inoltrando il cv proprio per ricoprire un ruolo relativo all’ambito del marketing, i datori di lavoro potranno storcere il naso se nel curriculum comparisse solo una frase simile: “Esperienza lavorativa presso l’azienda X, all’interno dell’ufficio marketing”. Un ufficio marketing è ricco di ruolo differenti: si può essere assistenti alle campagne promozionali, content writer, copywriter, direttore della sezione marketing e i ruoli che si potrebbero elencare sono ancora tanti.
Di conseguenza, leggendo solo quella frase molto generale, il datore di lavoro potrebbe pensare che si stia dichiarando una falsità. Se questa è realmente un’informazione falsa, questo oltre che scorretto è anche molto grave, mentre se si fosse realmente ricoperta una mansione nel campo marketing, allora sarebbe opportuno specificare il ruolo, o si rischia di far pensare male.
Altro errore da evitare è il fatto di utilizzare delle frasi fatte, cioè delle frasi che spesso compaiono scritte sempre allo stesso modo, in diversi curricula. Per evitare tutto questo, sarebbe opportuno personalizzare il proprio curriculum, cercando di spiegare con parole proprie le competenze che si possiedono, ma sempre in modo breve e schematico, senza dilungarsi su particolari che non servono. Oltre a questi appena indicati però sono presenti anche altri sbagli comuni che si possono compiere nel compilare il proprio curriculum.
Gli altri errori comuni che vengono compiuti quando si compila il curriculum
Ci sono altri sbagli abbastanza comuni, che molte persone compiono quando redigono il loro CV. Eccoli di seguito:
- mettere informazioni sulla propria vita privata
- mettere foto giganti o addirittura in pose assurde
- esagerare con la creatività
- usare un tono sbagliato
- aggiungere referenze all’interno del cv
Potrebbe anche essere inutile inserire l’espressione “curriculum vitae” o anche solo “curriculum” nel documento, perché ovviamente chi lo legge sa già molto bene di cosa si tratta.
Sbagliato anche inserire delle info che riguardano i propri hobby, le proprie passioni, ma anche la religione che si segue, il gruppo politico a cui si appartiene, se si è sposati, se si hanno figli. Queste informazioni infatti andrebbero evitate, semplicemente perché non servono ai fini della selezione.
Sbagliatissimo invece inserire una foto eccessivamente grande di sé, ma sbagliato anche metterne una troppo piccola o addirittura una che ritrae il soggetto in una posa imbarazzante o assurda.
Per quanto riguarda le referenze invece sarebbe meglio inserire queste solo se viene chiaramente richiesto dal recruiter. Oltre a questo è opportuno ricordare di rivedere sempre bene il proprio curriculum e apportare eventuali correzioni, se necessario. Meglio anche controllare che non siano stati svolti errori grammaticali oppure di battitura. Come si è visto, gli errori che si possono fare sono diversi e dato che il curriculum è molto importante, è bene fare molta attenzione a non commetterli e a evitarli.
Scritto da
Giada Fiordaliso.