Le esperienze lavorative nel curriculum costituiscono la parte principale di quest’ultimo e sono così importanti, a tal punto che potrebbero anche permettere di superare la selezione o meno.
Si tratta quindi di informazioni determinati, che i Recruiters andranno a verificare con molta attenzione e controlleranno che le esperienze in questione corrispondano proprio a quello che sta cercando l’azienda. Si specifica infatti che i datori di lavoro non andranno a cercare esperienze di lavoro che non abbiano nulla a che vedere con il ruolo da ricoprire, ma ovviamente sperano di scorgere nel curriculum proprio quell’esperienza che dimostri che il candidato possa essere adatto a svolgere quella determinata mansione. Insomma, proprio per la loro importanza, i dettagli relativi ai lavori vecchi non possono mancare e devono essere indicati nel curriculum in un certo modo, anche perché più si seguirà un determinato ordine e maggiori saranno le probabilità di essere scelti e di passare la selezione. Proprio per questo, di seguito è presente una guida utile che racchiude i punti principali da seguire, per cercare di indicare in modo idoneo tutte le esperienze lavorative nel proprio curriculum vitae.
Le esperienze lavorative nel curriculum: quali menzionare e come farlo
Le esperienze lavorative nel curriculum devono essere menzionate senza dubbio, anche perché senza di queste, il proprio cv sarebbe abbastanza vuoto e spoglio. È ovvio però che per quanto riguarda coloro che ancora sono alle prime armi e non hanno avuto modo di svolgere una prima mansione lavorativa, allora potranno puntare sul percorso di studi e su altre abilità, che magari possono riguardare le conoscenze linguistiche, informatiche ed eventuali tirocini o corsi svolti.
Chi invece ha già avuto esperienze di lavoro deve prima di tutto distinguerle. Non è detto infatti che tutte quelle svolte possano andare bene per candidarsi per una certa posizione. Per fare un esempio, se una persona ha svolto da giovane lavori come promoter oppure call center, ma ora vuole candidarsi come banchiere, è davvero inutile inserire nel curriculum quelle vecchie esperienze che non hanno nulla a che vedere con il lavoro da ricoprire.
Questo non vuol dire però che sia vietato menzionarle. Se proprio si vogliono lasciare, meglio relegare le esperienze che non rientrano tra quelle richieste dalla posizione, all’interno di un paragrafo a sé oppure metterle proprio alla fine della lista.
L’ideale sarebbe mettere tutte quelle che sono collegate con il ruolo che si vorrebbe ottenere e in più si possono indicare sia quelle svolte all’estero, sia quelle svolte nel territorio nazionale, ma anche i tirocini e stage. Questi magari è meglio inserirli nella parte finale dell’elenco.
Oltre a questo, per indicare le esperienze lavorative nel modo giusto, si deve prima di tutto seguire un ordine inverso. Questo significa che tutte dovranno essere indicate da quella più recente a quella meno recente. Da precisare poi un altro fattore: molti si chiedono se sia il caso di inserire anche esperienze di lavoro brevi. La risposta è affermativa, se si tratta di lavori attinenti al ruolo per il quale si è inoltrata la candidatura e se sono state esperienze utile per formarsi.
Non terminano qui però le indicazioni a cui prestare attenzione, per preparare al meglio questa parte del curriculum.
Gli altri elementi a cui fare attenzione per indicare nel curriculum le esperienze lavorative
Tra gli altri elementi a cui fare attenzione per indicare nel curriculum le esperienze lavorative vi sono i seguenti:
- per ogni esperienza indicare data di inizio e fine e nome azienda, oppure scrivere “in corso”
- indicare ovviamente il settore riguardante l’esperienza lavorativa
- indicare il luogo presso la quale si è svolta l’esperienza
- indicare le mansioni, ovvero il ruolo che si è ricoperto
Questo schema sarà già pronto se si segue il curriculum in formato europeo e in tal caso si dovrà solo provvedere a compilare le varie parti. Si deve precisare però che si devono menzionare solo i dettagli principali e non si devono fare descrizioni lunghe, anche perché il datore di lavoro potrebbe smettere di leggere e puntare su un altro candidato.
Questo però non è tutto, anche perché per quanto riguarda il punto sulle mansioni, si deve specificare che non è detto che queste ultime debbano essere indicate per ogni ruolo che si è ricoperto. Per fare un esempio, se si mette come indicazione principale “addetto alla reception”, allora le mansioni sono sottintese e non ci sarà bisogno di scrivere che si è dovuto pensare ad accogliere la clientela, a rispondere al telefono ecc…
Piuttosto, occorre specificare il ruolo svolto, quindi nel caso di “dipendente aziendale”, che è un’espressione più generica, si può poi specificare tra le mansioni quella di “addetto allo sportello”, per fare un esempio. Se però si specifica già tutto all’inizio, inutile mettersi a descrivere troppo il lavoro che si è svolto.
Oltre a questo è opportuno specificare che le esperienze di lavoro indicate nel curriculum dovranno essere solo ed esclusivamente veritiere. Se quindi si tratta di informazioni false, queste non devono mai essere indicate.
Si ricorda poi che è possibile anche scrivere un “CV personalizzato”, ovvero se si effettua una selezione per una banca, sarebbe meglio cercare di usare un formato abbastanza schematico, con elenchi e con una grafica priva di colori. Se però l’ambito per il quale si inoltra la candidatura è quello ad esempio della moda o della grafica, allora si potrà proprio lavorare su alcuni effetti grafici del cv, in modo da renderlo ancora più particolare. Questo non significa che i caratteri debbano avere forme strane e una struttura poco seria, ma semplicemente che la struttura potrebbe avere un ordine ancora più curato e che presenta delle particolarità. Queste infatti potrebbero anche giocare un ruolo utile per poter suscitare ancora di più l’interesse dei vari recruiters che leggeranno il documento in questione.
L’importante è che nel momento in cui si spiegano le esperienze lavorative, non si facciano descrizioni troppo lunghe, anche perché al massimo alcuni dettagli potranno essere aggiunti al colloquio, se si viene chiamati per quest’ultimo.
Come si è visto, inserire nel CV nel proprie esperienze di lavoro non è difficile, ma occorre fare attenzione ai dettagli indicati, per poterle menzionare al meglio e avere quindi anche più possibilità di cogliere l’attenzione del datore di lavoro.
Scritto da
Giada Fiordaliso.