Le esperienze di volontariato sono delle attività che vengono svolte in modo gratuito e con il desiderio di aiutare gli altri, quindi per motivi di solidarietà e anche umanitarie.
Le esperienze in questione però possono essere anche molto utili per l’ambito lavorativo, perché riescono a sviluppare delle skills che poi possono rivelarsi fondamentali nell’attività lavorativa. Proprio per questo, può essere opportuno capire come fare per indicare nel proprio curriculum vitae un o più frasi che spiegano che è stato svolto volontariato.
Le esperienze di volontariato: quali sono esattamente e perché possono essere importanti anche per il proprio lavoro
Le esperienze di volontariato sono svolte a titolo gratuito, ma possono essere collegate all’ambito lavorativo per una caratteristica ben precisa: si tratta di attività che permettono di acquisire delle capacità che possono rivelarsi utili anche nel mondo del lavoro.
Le skills che si ottengono fanno parte della categoria delle soft skills e precisamente tra quelle che si acquisiscono con il volontariato possono esserci:
- saper lavorare in squadra
- saper comunicare in modo giusto
- imparare a comprendere gli altri
- imparare a pensare e riflettere, prima di agire
- saper far fronte a situazioni stressanti
- saper gestire le emozioni
- capacità di problem solving
- leadership
Tutte queste soft skills sono molto ricercate dai datori di lavoro e proprio per questo motivo possono rivelarsi molto utili, ecco perché dovrebbero essere inserite nel proprio curriculum vitae.
Tra l’altro, sebbene esistano diversi tipi di volontariato, come ad esempio quello sociale, quello sanitario e altre tipologie, tutte garantiscono la possibilità di ottenere le abilità indicate. Proprio per la loro importanza è bene capire come poterle inserire nel curriculum nel modo giusto.
Come inserirle nel curriculum vitae
Inserire le skills acquisite con le esperienze di volontariato può far ottenere una sorta di “marcia in più” e quindi permettere alla propria candidatura di evidenziarsi, rispetto alle altre.
Tra l’altro si tratta di abilità che può essere opportuno citare e mettere in evidenza soprattutto per tutti coloro che non hanno ancora esperienze lavorative da mettere nel curriculum vitae.
In realtà tutti possono trarre vantaggio dal loro inserimento, proprio perché si tratta di abilità molto richieste dai selezionatori. Può essere difficoltoso però imparare a inserirle nel cv nel modo corretto, senza soffermarsi su troppi dettagli.
Quello che infatti andrà evitato è inserire una descrizione eccessiva dell’attività di volontariato. Quest’ultima può essere menzionata, ma occorre poi sottolineare quali abilità ha permesso di ottenere.
Saranno queste infatti ad attirare l’attenzione del datore di lavoro. È possibile fare un paragrafo in cui si elencano le soft skills ottenute e si precisa che sono state acquisite proprio con il volontariato. In alternativa, tra le esperienze passate o in corso è possibile anche inserire una dicitura del genere “esperienza di volontariato presso…” inserendo il nome dell’associazione o di società presso cui l’attività si è svolta. Da qui si può scrivere una breve frase, come questa: “Tramite l’attività di volontariato è stato possibile acquisire le seguenti skills” e poi si possono elencare le capacità ottenute.
L’ideale sarebbe inserire le esperienze di volontariato dopo quelle relative allo studio e dopo quelle professionali, inserendole in quelle personali. In alternativa però è possibile anche realizzare una sezione apposita esclusivamente per indicare tutte queste caratteristiche.
Tra l’altro non si deve dimenticare di evidenziare nel curriculum prima tutte quelle skills che possono essere utili per ottenere il ruolo per cui si è inoltrata la candidatura, e poi quelle restanti e aggiuntive. Quelle inerenti il volontariato comunque possono essere molto interessanti, anche perché possono ci sono recruiter che selezionano i candidati proprio per le soft skills che quest’attività permette di ottenere.
Scritto da
Giada Fiordaliso.